SPIRITO ERRANTE

Quale miglior parvenza
del livore settembrino
ha l’animo umano
al pianto del commiato?
Cielo scabro e nubi livide
di anime raminghe
giunte ai requiem delle astanti
a riverbero di prefiche lagne
nel ricordo del defunto.
Volti erosi e deturpati in terra
fine atto di un funesto melodramma.
Che ci faccio io allora
al cospetto di tanti cari afflitti e
rattristati?
Vengo qua
ad esortar l’animo dell’estinto
a seguir Ermete e
a non curarsi del perituro involto
fatto stele.
Al profumo in sala dell’incenso
rediviva
la crudezza del misfatto. 
Poi infine un grido a oltraggio 
del silenzio dei presenti.