RISVEGLI D’AUTUNNO

Sogni
di mari cupi
panorami grigi e
dolcevita in fibra.
Ingrata la pelle
del mio corpo
ancora nudo
sottomesso da lenzuola
in finto pizzo
macramè.
Non s’ode più
il canto mattiniero del verdicchio
a rigorosa esortazione
del mio destare.
Giunge affine invece
l’antropica canzonetta
della mia donna
alla buon’ora.
La percezione
della stagione nuova
si fa presagio e verità
del tempo che è mutato.
Tornerò a indossar
cravatte e giacché
con profumo di
Montblanc.