LA BELLEZZA

– La bellezza non è per tutti, è invisibile a chi non guarda con occhi di poeta.

Questo ebbe a dirmi un saggio gentiluomo, anche egli artista e confidente.
– Come abito talare, calzato a pelle, ti è stato posto in dono l’animo del poeta. – disse.

La bellezza è invisibile a chi non possiede occhi di poeta.
Egli sa di essere fregiato col dono dello “svelamento”, quale premio ai suoi sforzi di rivelarla alla sua naturale essenza.

I tuoi occhi potranno così svelare e levare il mistero alla bellezza, per vederla in tutta la sua naturale manifestazione.

Per essere poeti, quindi, non è indispensabile scrivere, si può anche fotografare, o sentire, o amare? – chiesi.
Non mi rispose… ma fu come se lo avesse fatto.

Intesi bene ciò che egli mi disse e presi a dire:
– Io credo pure che la bellezza sia gentildonna e non si offra con facilità agli occhi rapaci di chi ne vuole godere senza sforzo ma che, anzi, contempli il motto “Per aspera ad astra”, dove la bellezza diviene la stella stessa, lasciando sottintendere il percorso ascensionale e di elevazione d’animo richiesto a colui che voglia compiacere di tutta la sua magia e incanto.

Annuendo con un cenno della testa, seguì a dirmi.
– Conoscere e fare propri i segreti della bellezza, in senso universale, non è facile e le vie da seguire, spesso, sono difficili e buie, ma non possono non passare dal concetto dell’accettazione della diversità in tutte le sue forme.

Fissando lo sguardo oltre la coltre fumante e nebulosa d’un cubano continuò:
– La schiusa della crisalide, riparata e imbruttita dal fitto intreccio di ragnatele e seta, al primo caldo sfioramento del mattino, lascia al giorno, a pegno e gratitudine della notte superata, il volo elegante e ordinato di una farfalla rediviva.

Il suo riferimento al rifiuto verso un genere di bellezza spicciola e immediata era chiaro e mi trovava d’accordo con quello che è il mio gusto per la ricerca della stessa attraverso particolari esclusivi.

Mi guardò in silenzio e prese a contemplare il volo del moscerini attorno al lume.

La magia della sera e il canto delle cicale soverchiò i dialoghi e distese i suoi profumi sulla campagna tutto intorno.
Ci salutammo.