TE LO VOLEVO DIRE
Grazie
per il sapore delle mie lacrime
che cadendo fanno rumore e
hanno il gusto del ricordo perso.
Grazie
per la mia bocca
che assapora ogni respiro.
Grazie
per la mie mani scure
come le foglie d’autunno e
calde quanto il fuoco.
Grazie
per le mie spalle
larghe e muscolate
che non sanno arrendersi e
piegarsi.
Grazie
per i miei occhi
che guidano la penna e
i sentimenti
sopra un foglio immaginario.
Grazie
per la mia pelle
che trasuda i profumi
dell’uomo innamorato.
Grazie
per ciĆ² che sono e
che non sono.