PESCATORE
Mani
sporche di intrugli e
pastella.
L’orizzonte
tende
il cielo per la luna.
S’odono solo
stanchi sibili di vita
nella notte tenebrosa.
Ondeggia
sopra il mare
un filo appeso
sulla punta di una canna.
Il cosmo tace e
trepida in silenzio.
Lo sguardo
affumicato dalle cicche
ne segue le movenze e
attende
quella giusta.
Poi di colpo
s’anima
a spirare piĆ¹ forte il fumo e
tirare fuori dal fondo scuro
la vana ricompensa
al suo tragico morire.