GATTO
Vaghiamo di notte.
Il centro storico è buio…
già dorme.
Il basolato è consumato e
profuma di antico.
Si aggira nella corte
tra i vasi
muovendo indolente
il suo passo
che pare di ovatta.
Ha l’aspetto avvizzito
giacché pare sporco
di lercio.
È lui
il padrone di qui e
di ogni arcano anfratto.
Cammina impettito
poi si ferma
si volta e
ci guarda.
– “Andate via
non è ora e
tempo per voi”
pare che dica.
Fuggiamo.