CAMPO SANTO

S’ode
il friccicor stonato di sandali
sui selciati ornati e agghindati
altrimenti maledetti.
Guai
a levar il capo
impronato alla mestizia e
indugiar con riguardo
ai locatari mesti
dei fitti monolocali.
Volti tronfi giovani e
uomini fieri come in divisa e
donne contraffatte ad eroine.
Contorni di corone a fiori
su fondi d’onice intarsiati
da numeri in ottone.
Il silenzio deprime l’aria e
offusca triste
gli animi dei viventi.
Una lacrima fredda
attraversa i visceri e
rinvigorisce i fiori
ai cari estinti.
Dei miei
ognuno ne reclama uno.
Risente avido l’animo
che fugge lesto
per non tornarci piĆ¹.