INEDITI INCONTRI
Eccomi.
Vieni ora
sul mio legno stanco e
mai domo di tempeste e
avversità.
La natura
ci ha voluto dissimili e
padroni erranti
io del mare e
tu del cielo.
Tra i riflessi
di banchi argento vivo e
dei tuoi volteggi
impavido
rivolgo la mia prua.
La lontananza
ha disunito
i nostri corpi
ma rinfrancato
il nostro ardore.
La terra ferma
ci ha graziato…
sento lento
il tuo respiro…
vieni ora
su di me.