ANIME IMMORTALI

Il canto delle cicale e il riflesso della Luna negli occhi ferini di fiere domestiche presagiscono il giungere d’una notte agreste, immobile e molesta di atavici ricordi.
Sentore di minaccia appare il respiro insipiente e vanamente rapido del mio petto nudo alla frescura.
Cosa è che mi insidia e chi permette, maledette, di togliere calma e ordine ai miei respiri?
Illuso ricerco a tentoni nelle stanze buie della mente infida e corrotta.
È tutto ancora vivo…
Le ombre e le oscurità sono ora, ancor di più, dannatamente colorate a tinte fluorescenti e psichedeliche.
Si susseguono flashback di cruenti memorie incise e rese a caro prezzo al conto di disoneste anime incontrate dalla mia.
Il grido degli strazi si fa più vivo e capisco, che sono nel corridoio giusto, quello che porta alla sala buia umida e impuzzonita di muffa e salamastro.
L’odore è come quello che mi aspettavo.
Temerario e scevro da rimorsi, giacché godereccio dei miei peccati, mi protendo e faccio per guardare meglio.
Sono ancora tutte là, coi volti di marmo liscio, freddi e inespressivi.
Alcune d’esse, accetterei pure di riappacificarle a me e risuscitarle dal doloroso oblio, ma
mentre faccio per sentire loro, m’accorgo che il pavimento è come cielo e che le ali l’ho lasciate altrove.